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In che modo la presenza di olio influisce sulla qualità dell’aria compressa?

Le aziende che operano in settori come quello alimentare e delle bevande, farmaceutico, cosmetico, manifatturiero ed elettronico, conoscono bene gli effetti negativi derivanti dalla presenza dell’olio nell’aria compressa sulla qualità del prodotto finale durante le fasi di produzione.

La contaminazione dei prodotti e la preoccupazione per la sicurezza dei consumatori associati alla presenza  di olio possono avere un forte impatto negativo sia a livello economico che commerciale per ogni tipo di azienda.

Tuttavia, l’olio presente nell’ambiente e che finisce nell’aria compressa spesso è trascurato e viene interpretato erroneamente come innocuo, sottovalutato o ignorato.

In questo articolo esamineremo l’effetto che i livelli di vapore dell’olio presenti nell’ambiente possono avere sulla qualità dell’aria compressa e cosa considerare quando si ha bisogno di un’aria compressa tecnicamente “oil-free”.

Il processo di compressione

Il processo di compressione, così come la portata ed il tempo, influenzano la quantità di olio nell’aria compressa che viaggia attraverso il sistema di produzione. Quest’aria si fa strada nelle apparecchiature di produzione, nella strumentazione, nei prodotti e nei materiali di imballaggio.

La compressione dell’aria, o pressurizzazione, può aumentare significativamente il volume dell’olio presente nel sistema. Maggiore è la pressione di esercizio, maggiore è il potenziale livello di olio nell’aria compressa.

Ciò è aggravato dalla portata e dal tempo di funzionamento. I compressori sono spesso progettati per funzionare continuamente: ciò significa che la concentrazione di olio continua a moltiplicarsi tra gli spazi ristretti del sistema di aria compressa, ed uscirà dal sistema solo nei punti in cui viene rilasciata l’aria.

Questi punti di uscita si trovano spesso in aree in cui l’aria compressa contaminata entra in contatto con il prodotto, le apparecchiature di produzione o la strumentazione. Quindi quelli che possono sembrare livelli trascurabili di idrocarburi e composti organici volatili nell’aria, possono diventare una delle principali preoccupazioni nel processo di produzione.

Ciò avviene sia con i compressori industriali usati che con i compressori di nuova generazione.

Effetti sulla qualità

Una volta all’interno del sistema di aria compressa, i vapori di olio si raffreddano e si condensano, mescolandosi con l’acqua presente nell’aria. Questa contaminazione causa numerosi problemi al sistema di stoccaggio e distribuzione dell’aria compressa, alle apparecchiature di produzione e al prodotto finale, portando a:

  • Processi produttivi inefficienti
  • Prodotto finale danneggiato
  • Bassa efficienza produttiva
  • Costi di manutenzione più elevati

Compressori oil-free

A causa dell’impatto finanziario e commerciale di un prodotto contaminato, molte aziende scoprono la necessità di poter usufruire di un compressore “oil-free”, senza sapere però che questo non basta per avere un’aria compressa veramente pulita.

I sistemi di aria compressa oil-free infatti, sono spesso installati senza apparecchiature di purificazione destinate a rimuovere l’olio (gli appositi filtri), poiché sono visti come accessori non necessari.

Sebbene sia vero che i compressori d’aria oil-free non presenteranno quantità d’olio nel modo in cui lo faranno quelli che invece ad olio vengono lubrificati, il vapore d’olio presente nell’aria ambiente non è fisso.

Considerazioni per aria tecnicamente oil-free

L’aria tecnicamente “oil-free”, secondo la norma ISO 8573-1 (norma internazionale per la purezza dell’aria compressa), Classe 0 o Classe 1, può essere garantita solo dalla corretta applicazione delle apparecchiature di depurazione.

Questi sistemi possono essere ad esempio i separatori d’acqua e filtri a coalescenza per rimuovere acqua e olio e particelle solide, nonché filtri ad adsorbimento per trattare il vapore d’olio.

Gli utenti che cercano una fonte di aria “oil-free” dovrebbero prendere in considerazione queste fasi di purificazione preventiva, sia che utilizzino compressori d’aria lubrificati che quelli oil-free.

Per stabilire la conformità con ISO8573-1 Classe 0 o Classe 1, gli standard internazionali che classificano il livello dell’olio nell’aria compressa, gli utenti devono eseguire degli appositi test per valutare la presenza di spruzzi e vapori d’olio nei loro sistemi.

I livelli di ciascuna fase saranno combinati per stabilire la quantità di olio totale presente nel sistema. Per i test, i campioni in ciascuna fase devono essere prelevati tramite un processo di estrazione con solvente e analizzati mediante la tecnica della gascromatografia.