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Economia

Si consolida il trend della fiducia per i consumi

Il 2021 è iniziato con un certo pessimismo sul fronte dei consumi, ma l’inizio della primavera ha visto un’inversione di rotta dovuta sia al rafforzamento della copertura vaccinale sia alla crescita della fiducia nelle istituzioni. Il trend di fiducia si è ulteriormente consolidato alla fine di settembre, seppure con zone d’ombra dovute a un livello generale di incertezza rispetto al futuro. Quanto ai canali di vendita e agli acquisti, si sta assistendo a una doppia tendenza: se da una parte crescono le vendite online dall’altra crescono anche gli acquisti nei piccoli negozi di quartiere.

Una doppia tendenza: si rafforza l’online e crescono i negozi di quartiere

È quanto emerge da un’indagine sui consumi 2021 realizzata da Ey, il network mondiale di servizi professionali di consulenza, e Swg, la società italiana di ricerche di mercato. Per quanto riguarda i comportamenti di acquisto, rispetto a settembre 2020 si consolida l’importanza del canale online, e al contempo si evidenzia la contemporanea crescita sia della tendenza a recarsi nei centri commerciali (+19%) sia di utilizzare i piccoli negozi di quartiere (+26%).

I driver per gli acquisti e le intenzioni di spesa

I driver centrali per gli acquisti online sono la comodità e la semplicità del processo, dalla scelta dei prodotti fino alla consegna, mentre gli acquisti in store sono centrato sulla relazionalità, con la merce, le persone e il territorio. Secondo la ricerca di Ey e Swg poi nel prossimo semestre le intenzioni di spesa sembrano mostrare una crescita della propensione a rinnovare casa (30%), i mezzi di trasporto (23%) e gli investimenti di tipo finanziario (26%). Nel rapporto con il brand, invece, la percezione della eticità dei comportamenti risulta sempre più rilevante, riporta Adnkronos. 

Etica aziendale, qualità, sostenibilità e innovazione 

L’etica aziendale si esprime in primo luogo nel rispetto dei consumatori attraverso l’offerta di prodotti di qualità (46%), di prodotti al giusto prezzo (45%), e nel rispetto di dipendenti, fornitori e dell’ambiente (34%),
La qualità rappresenta poi anche il principale valore per il quale si sarebbe disposti a pagare di più un prodotto (76%), seguita da sostenibilità (64%) e innovazione (61%), riferisce la Repubblica.
“Le aziende sono chiamate a rispondere a domande chiave per trasformare le proprie strategie di business – commenta Paolo Lobetti Bodoni, EY Consulting Market Leader in Italia – e seguire i nuovi trend di consumo significa investire in una trasformazione di natura strutturale, a partire dalla ridefinizione della propria identità”.